La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

ci

Ritter st,

PREMESSE TEORICHE 15

rattere puramente edonistico e imitativo dell’arte, si può ammirare la vivace coscienza che Leonardo ebbe della funzione teoretica dell’arte.

La grande tradizione critica, formatasi a Firenze durante il Quattrocento, senza aver raggiunto l’organismo del sistema filosofico, era sufficiente a intendere la natura speciale dell’arte. Le confusioni del linguaggio, ancora sussistenti e che dovevano lungo tempo sussistere, erano periferiche : il centro dell'attività artistica era bene veduto e sentito. Non è ora possibile affermare se Leonardo abbia o no fatto progredire tale tradizione critica nelle premesse teoriche, come fece nelle constatazioni pratiche. Troppo poco quella tradizione divenne letteraria ; troppo poco quindi la conosciamo. Si può dire soltanto che di fronte al massimo teorico dell’arte del Quattrocento, Leon Battista Alberti, Leonardo accentua e approfondisce la considerazione della natura spirituale dell’arte, appunto perchè si preoccupa dei rapporti fra il « giudizio » e la « manuale operazione », rapporti che | Alberti trovava risolti nel suo ingenuo luminoso idealismo. Comunque sia di ciò, resta dimostrato che la mente di Leonardo, quando si rivolge all'arte, si riallaccia a una grande tradizione idealistica.

Origine teorica, che è pur necessario tenere presente per intendere lo sviluppo ulteriore della sua critica d’arte.