La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato

IL LEGATO PONTIFICIO ANTONIO BARBERINI

nelle trattative per la successione del Monferrato dal 1° dicembre 1629 al 13 ottobre 1630 secondo documenti inediti della Biblioteca Barberini e deli’Arciilvio Vaticano

Sulla fine dell s anno 1627 sj preparavano gravi rivolgimenti nell’ltalia superiore- Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato. era morto nell’ottobre deir anno precedente senza prole; il fratello, cardinale Vincenzo, che gli era succeduto, benché in verde età ed occultamente congiunto in matrimonio, non aveva .figlinoli, nò speranza di ottenerne, e per pinguedine e vizi grossolani s’avviava rapidamente al sepolcro- Per conseguenza pensava sì già all’eventuale successione dei due ducati; oltre alla Casa di Savoia, si presentavano quattro pretendenti : Maria, figlinola di Francesco Gonzaga, antecessore* e fratello degli ultimi due duchi; Carlo di Nevers. figlinolo di Lodovico prozio loro, il quale per motivo della moglie aveva acquistato il ducato suddetto e quello di Rethel : Margherita di Lorena, sorella maggiore degli ultimi tre duchi di Mantova ; e finalmente Ferrante. duca dì Guastalla, discendente di un ramo laterale della Casa Gonzaga, ma più lontano di quello del Nevers (1). Lo ragioni del Nevers erano caldamente sostenute dalla Corte di Francia, non solo a motivo delle sue molte aderenze, e per essere egli francese d’animo © di nascita : ma, principalmente, pel desiderio di porre per mezzo suo un piede nella valle del Po. Per l’opposto le Corti di Vienna c di Madrid, le quali avevano indovinate le nascoste intenzioni di Luigi XIII e del Richelieiu proteggevano gl’interessi di Don Ferrante. Il duca di Nevers, manovrando d’astuzia, si era fatto dichiarare dal Gonzaga suo successore con obbligo di maritare Maria al figlinolo suo. duca di Rethel. Poche ore innanzi il Rethel era giunto segretamente in Mantova e senza indugi aveva tratto dal monastero Maria e l’aveva sposata. Appena spirato don Vincenzo, si era impadronito della fortezza di Porto e si era fatto giurare dai sudditi fedeltà. siccome a principe ereditario (2). 1 primi fatti d’armi tra Carlo di Nevers, aiutato dai Veneziani, e Carlo Emanuele I, alleato della Spagna, non furono favorevoli al Nevers. Ma un grande avvenimento sopragglunse a modificare Io stato delle cose; il 25 ottobre 1628 la Eoccella, dopo avere resistito eroicamente alle estremità della fame, capitolava, porgendo finalmente agio

(1) Vedi Ricotti, Storia della Monarchia Piemontese - Firenze, G. Barbera, edit., 1801, voi. 4°, pag. 226-27. (2) Vedi Ricotti, opera citata, pag. 22G-27, voi. 4°. 1*