Venezia e la Lega di Cambrai

si disseccasse la fonte del traffico per la via di Alessandria, ma indarno esortò il sultano d 1 Egitto ad esentare dalla enorme gabella, da lui imposta, le merci che provenivano dalle Indie. Infine probabilmente si sarebbe accordata coi Portoghesi per un’ equa compartecipazione ai frutti del commercio indiano, se non -fosse sopraggiunta la terribile guerra di otto anni, che esaurì le sue forze. Quando potè riaversi, 1’ Egitto era in potere dei Turchi, i Portoghesi erano stabilmente insediati nel1’ ìndia, e il commercio mondiale aveva preso definitivamente le nuove vie (1). Era naturale, adunque, che, per la lenta ma inevitabile decadenza dell 1 impero marittimo di Venezia, la sua politica di terraferma, quasi a compenso, ricevesse un più vigoroso impulso. Se il sospetto dei signori Italiani che la Repubblica vagheggiasse la conquista di tutta Italia era poco fondato, però era reale dopo la spedizione di Carlo Vili, il progresso di Venezia nei possedimenti delia penisola. In essa dominava sopra un territorio continuo, che si estendeva dalle Alpi e dall’ Isonzo al Po, dall’ Adda all’ Adriatico, e comprendeva tutta la regione veneta e la parte orientale della Lombardia; ma già fino dal 1441 aveva fatto un acquisto staccato dal corpo principale delle sue terre colla città di Ravenna nella Romagna (2). In questa stessa regione, approfittando dello scioglimento del ducato di Cesare Borgia (1503), col gradimento delle popolazioni, aveva accresciuto il suo dominio, acquistando Faenza, Bertinoro, Fano, Mootefiore, Rimini,

(1) Riptaldo Fuun, ‘Dell’ attitudine di Venezia dinanzi ai grandi viaggi del secolo XF, in Atti del R. Istituto Veneto , serie V, tomo VII, pagg. 1463, 65, 68, 71. Vedi anche Romantn, 0. r. IV, pagg, 454-66; V, pag. 7, nota 1. (2) Romanin, o. c., IV, pag. 203-206.

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