Venezia e la Lega di Cambrai

derata il baluardo della Cristianità, e, quando fu necessario, venne a patti per mantenere il più che potesse delle sue colonie, e la libertà dei suoi traffichi. Dinanzi alle scoperte geografiche, che dovevano chiudere o rendere malagevoli le antiche vie del commercio, la sapiente Repubblica non rimase di certo indifferente. Ad essa non erano ignote nè le acque dell 1 Atlantico, nè le previsioni dei geografi, ma Gaspare Contarmi, pochi anni dopo la scoperta dell’ America dimostrava a Sebastiano Caboto, com’ era impossibile che Venezia lottasse colla Spagna e col Portogallo, che avevano 1’ incontrastabile vantaggio della posizione. Era il senso della realtà, che guidava il ragionamento dei politici Veneziani, e per ciò appunto se mai Colombo avesse fatto la famosa proposta a Venezia, molto probabilmente essa non 1’ avrebbe accolta. La Repubblica teneva 1’ occhio fisso all’ Oriente. Perciò voile riparare al danni ingenti, che le derivavano dalle scoperte dei Portoghesi, e quando nel 1504 le galee da Alessandria tornarono per la prima volta vuote di spezie, di quelle spezie, il cui mercato era fonte di grandi ricchezze, perchè ormai i Portoghesi andavano a prenderle direttamente alle Indie, e le portavano sulle loro navi a Lisbona, con una geniale trovata ideava il taglio dell 1 istmo di Suez, cioè si proponeva dì fare « una cava, che dal mar Rosso mettesse » a derectura nel mare de qua ». Così la via marittima alle Indie sarebbe divenuta assai più breve per tutte le nazioni, e Venezia avrebbe ancora mantenuto i profitti maggiori del commercio indiano, conciliando gl’ interessi generali della civiltà coi propri. Ma forse quel disegno audace e grande, che avrebbe potuto conservare all 1 Italia la condizione privilegiata, che aveva avuto per il commercio coll 1 Oriente, prima delle scoperte geografiche, incontrò fin da principio insormontabili difficoltà nello stato delle scienze d’allora. Quindi Venezia assennatamente ricorse ad altro spediente, perchè non

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