Venezia e la Lega di Cambrai

che Venezia, in causa del primo inevitabile sbigottimento e della necessità politica del momento, senza pronunciare un decreto generale, che sciogliesse i sudditi dal giuramento di fedeltà, cedette successivamente le varie terre ai sovrani, che le domandavano; ma presto riavutasi per la forza d’animo dei migliori suoi tìgli, poiché l’ lmperatore procedeva così lento, e Luigi XII non si muoveva più, incominciò a ricuperare a poco a poco il suo dominio perduto, mentre negoziava incessantemente con Massimiliano per istaccarlo dalla lega (i). Se non fu simultaneo l’attacco degli alleati, ad ogni modo la Repubblica dovette combattere contro i più vicini e più potenti dei suoi avversari stranieri, ciascuno dei quali era a capo d 1 uno stato assai più grande del suo. Inoltre si trovò di fronte a nuovo c formidabile nemico interno, e quindi un’ altra serie di pericoli e di timori. Dopo il primo disastro, la ribellione serpeggiò fra i suoi sudditi di terraferma, dove più e dove meno palese ed accentuata. Chi legge i Diari del Sanino, per non parlare dei cronisti locali minori, mercè la copiosissima corrispondenza ufficiale e le notizie d ! altre fonti in quelli usufruite, può farsi un’ idea giusta dello stato degli animi nelle varie classi dei sudditi veneziani dinanzi al rapido succedersi degli strepitosi avvenimenti, che pareva dovessero condurre a*prossima rovina la gloriosa Repubblica. Al grido di Marco! Marco! che s’alzava spesso fra le plebi delle città di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, e fra gli abitanti del contado rispondeva, ma non s’ accordava il grido sedizioso d’ Imperio , Im-

(1) A. Bonardj, Note sulla diplomazia veneziana nel primo periodo della lega di Cambrai , Padova, 1901, in Aiti della R. Accademia di sciente, lett. ed arti di Padova , voi, XVII, disp. 1.

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Venezia e la lega di Carubrai