Venezia e la Lega di Cambrai

e colla scritta Defensio Italiae, perchè la popolazione del ducato di Milano non credesse voler Venezia fare una conquista, méntre intendeva liberarla dai Francesi (1). E vero che la parte non fu neppure messa ai voti, perchè se. fosse stata approvata e posta in esecuzione, lungi dal dissipare i sospetti dei signori e dei popoli italiani verso Venezia, li avrebbe di molto rinforzati. Però resta sempre il fatto che gli uomini di stato della Dominante, come il letterato d’ una delle città suddite, come i soldati raccolti da varie parti d’ltalia esprimevano pressoché lo stesso sentimento, eh 1 era già penetrato nell’animo di molti, pei quali la lotta, impegnatasi a tutela degl’ interessi di uno stato contro la prepotenza degli stranieri, assumeva anche carattere nazionale (2). Ricordiamo infine chele terre che pretendeva Massimiliano, un suo successore le ottenne col trattato di Campoformio, e si disse e si ripetè che la Germania si difende sull'Adige, per comprender sempre meglio quale importanza abbia per la storia nazionale il fatto che, per opera della fortunata resistenza di Venezia, per circa tre secoli ancora, il Veneto fosse libero dalla dominazione straniera. Ciò si dovette non solo alla sapienza e fortezza del Senato, ma alle qualità del popolo veneziano. Quando più stringeva il pencolo, sorsero in Venezia gravi timori anche di sollevazioni popolari collo scopo di mettere a sacco le case dei nobili e dei ricchi, ma le voci sparse furono vere calunnie. Nessuno si mosse. È singolare il caso d’ una città in cui, essendo i nemici vicinissimi (ripeto le parole del Priuli) « non

(i) Sanuto, Diari , Vili, col. 176. (2' A. Bon audi, I Padovani ribelli ecc pagg. 358, 59.

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