Venezia e la Lega di Cambrai

catara, poi aperse banco, e fece anche grossi prestiti allo stato. Come mercante viaggiò e stette alcun tempo a Londra nella sua giovinezza, e, poi in patria, sebbene non partecipasse direttamente al governo nelle più elevate cariche, pure visse in amichevole consuetudine cogli uomini primari della Repubblica (1). Così divenne buon conoscitore degli uomini e delle cose. La sua opera è in gran parte inedita, ma si spera che tra non molto vedrà la luce nella nuova edizione della Raccolta muratoriana degli storici italiani diretta dal Carducci e dal Fiorini. Scrivendo i suoi Diari si capisce com’ egli siasi acquistato dal Foscarini l’accusa di « troppo querulo e soverchiamente mordace (2) ». Ma se i suoi giudizi sono spesso troppo severi e portano 1’ impronta delle passioni del momento, pur tuttavia quasi da ogni pagina traspira un grande affetto per la sua patria, commisto a pietà sincera per i suoi mali, e non mancano osservazioni nuove ed argute sugli avvenimenti ch’egli nota. E un instancabile laudator temporis acti : le sue parole ci lasciano capire eh’ esisteva in Venezia un partito ostinatamente conservatore, che nei rapidi mutamenti di politica avvenuti di recente vedeva tra I’ altro la causa della terribile guerra contro la Repubblica. Un brano pittoresco, scritto giù alia buona, mentre il pericolo d’ una completa rovina sembrava imminente per Venezia, ci rappresenta con vivezza 1’ uomo, 1’ ambiente, e, senza dubbio, ci dà 1’ eco dell’ opinione dì molti. Afferma il Frinii che Venezia soltanto al mare doveva la sua grandezza e che la terraferma le riuscì fa-

(i) Rinaldo Fulin, Gerolamo Frinii e i suoi Diari , Ardi . Ven., t. XXII, p. I, Venezia, iSSi, pag 137 e sgg, CO 0. c. pag. 1 50.

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