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pi invecchiati, Ov’ erano viti j che sono state! Estirpate. In questi numerosi campì abbandonati! da circa venti anni, dopo averli preparati alcun poco si potrebbe seminar utilmente della biade.! Altri campi colà pur sono coltivati a biade, ma* disalberaci, ove sarebbe Orile il piantar gelsi che! verrebbero benissimo. Nei campi piantati di viti,» si potrebbero aggiugnere persici, pruni, albicoc-J che, frutta che sarcbbeio utilissime per sostenevi la vite abbandonata sul suolo, e diverrebbero! ancora, non solamente opportune in estate da man-1 giar fresche , ma seccate sarebbero buone per l’inverno e per oggetto di commercio. Nel territorio dLClissa vi è un pascolo di circa un miglio quadrato, deto di Maravinzi, che èin li te tra i Clissani, quei di Kamen e altri pretendenti. Decisa questa, se ne potrebbe fare ottimo uso, riduendolo ditto a viti e piante fruttifere, li terreno vi è ottimo, ed il prodotto sarebbe della più grande conseguenza. Passata Glissa , lungo la strada verso Sign, si entra nella vaile di DugopOgiie, tutta sassi ed infruttifera ,

Indi si passa nella Valle Dizmo , di una discreta estensione, ove sono biade, alle quali si potrebbe meschiare gran quantità di gelsi; e nei vicini colli piantar migliaia di castagni fruttiferi. Siegue la Valle Mojanca tutta coperta di querele , frassini, carpanj, e piante alte. Bisognereil be introdurre e comandare un regolamento, che impedisse il mandarvi a pascolare le bestie, massime le capre, che distruggono l’annua vegetazio. ne , quando la pianta non è abbastanza alta, rodendone le cime. Non mancherebbero altri pascoli sul vicin monte ; oppure si potrebbe assegnare una certa porzione per pascolo, e fissare le discipline tante per il luogo , quanto per il temp.o del taglio della legna, coni è il s.ggio uso d altri paesi,

A Sign si apre una gran vaile che va a terminare a Trigl. Essa è circondata da monti e col Ji, e abbraccia circa sette miglia di suolo. E attraversata da! fiume Cettina, che scende da Veriicca. Per mancanza d’argini, e per essere il suo corso intersecato da rapidi torrenti, vi entra quantità di torbide ghiajose, che si depongono nell’alveo, a danno del libero corso delle acque ; e allora il fiume ristagna ed allaga. Se si volesse trar partito da quel fondo, converrebbe incanalar l’acqua, e si guadagnerebbero varie migliaia di campi di buona tèrra. Ne! primo anno si dovrebbe colla zappa romper la terra per liberarla subito dalle piante acquatiche, convertendole in leta me , col lasciarla in riposo, onde per quell’anno si asciugasse e purgasse coll’aiuto dell’aria, dell acque piovane e del sole . Dopo il primo anno vi| si potrebbe mettere del canapa o del frumentone! che servono a purgare maggiormente la terra . | In seguito, munito da uomini dell’arte con ar-1 gini il fiume, assicurato pure il dominio all’ac-1 que, ben disposto il terreno, si potrebbe farvi una risaji , e da quella trarre la maggior parte) del risa necessario alla consumazione della Dal ; risazia . Le coliine a mozzo- giorno dovrebbero essere piantate di viti e frutta qualunque, a riserva ded’ ulivo , mentre sembra per esperienza che questa

pianta voglia per suo clima la vicinanza del mare , oppure d’ un lago . Negli altri punti verrebbero con somma prosperità le selve di castagni di leva e le noci: e il singolarmente riuscirebbe , per esservi i quell’ aria sottile che gli conviene . Nei monti già vestiti di boschi, basterebbe allevarli; ove non Sono che cespugli, ovvero alberi di leva, ma invecchiati e con poca vegetazione, i terreni si possono lasciare a pascolo. La pianura, è tutta suséettibile di seminagione di biade d ogni sorte',' alle quali si potrebbe aggiungere la coltivazione nel j,no, èssendo in Dalmazia a carissimo prezzo le tele che devono esservi trasportate. Vidi gran quantità di terreni attissimi alla ricca coltivazione dei lino . Nella grande abbondanza che vi è di terreni coleivabi i i, gioverebbe assai lo spargere trifoglio ed erba medica utilissima nutrizione del bestiame , ed atta ad ingrandirne la spezie . La suddetta pianura nella sua estensione potrebbe facilmente contenere anche incirca sei mille gelsi. I Villaggi sparsi in quella sono Glavizze , Gardun., i terreni dei quali sono in collina, e quasi tutti incolti. Galla ha per metà coltivati i suoi: Kossunt, Ruda , e Trigl, finiscono la Valle. La Valle di Berness e Klazzas non è fertile. Vi sono per altro diversi peri e marasche che si potrebbero incalmare. Sfsti-Toma , Gliubitovizza, Monte Mossor, e Monte Vrapojaza sono alpestrima; non essendovi molto gregge piccolo che vi erri e danneggi la vegetazione, che qua e là spinge fuor delle rupi, perciò vi si veggono, nome per prodigio, dei boschi allevati an-fis. gra..J; c .»otte piant« che COprono il suolo. Tra queste le querele passano talora la gtossezza del braccio , gli altri alberi sono frassini, enrpani e qualche olmo.

Fatte diligenti osservazioni tanto neile parti montuose un poco interne, come nelle pianure più vicine al mare, io sarei di parere che in quella parte del monte che guarda il mare ed è battuto dai venti, si piantassero ulivi, persici, pruni ed anche altri frutti a piacimento: e che gli agrumi si mettessero nei punti meno battuti dal vento. Nella parte poi montuosa che non guarda il mare sarebbe utile piantar selve di castagni fruttiferi cioè di leva ed altri per sostegno delle viti. Colle castagne si nutrono sanamente tanti popoli d'ltalia per la maggior parte dell’anno,. Questo prodotto sarebbe di un vantaggio incalcolabile per il Morlacco. Nella parte p ! ana della Morlacchia interna sarebbe utilissimo circondare i campi con mori , e seminar qua e là pezzi di terra con trifoglio ed erba medica per il miglior nutrimento delle bestie. Ne seguirebbe che la paglia e il nutrimento più ordinario e grossolano servirebbero a far letto migliore al bestiame, e si otterrebbe così maggior copia di letame. II bestiame avrebbe migliore alimento, maggior v gore, e produnebòe copia maggiore e migliore ingrasso. Si vedrebbe allora che in vece di ricavare , come adesso, da dieci bestie un carro di letame in un mese, nell’ {.nesso tempo e dall istesso numero di bestie sé \ne ricaverebbero almeno cinque carta. | Se iKie si ottiene in tutto o in parte questo I mi-

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