Bibliografia Vichiana I, стр. 234
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C. GALIANI
per la città, il Nostro dovè quel piccolo vento di fortuna che valse forse a rendergli meno tristi gli ultimi anni di vita. Sin dal 1733, dopo avere voluto che nell’ottobre dell’anno antecedente il Vico recitasse con solennità straordinaria il De mente heroica (v. sopra pp. 89-90), il Galiani ne inviava egli stesso, con elogi, esemplari a suoi amici d’ogni parte d’ltalia e, tra altri, a monsignor Antonio Leprotti da Rimini (?-1746), archiatro di Clemente XII. E il Leprotti, nel rispondergli (Roma, 14 febbraio 1733), lodò anche lui quella prolusione come « assai buona ». L’anno appresso, chiamato a dare parere sulla supplica con la quale il Vico aveva chiesto la carica di storiografo regio, rispondeva (5 luglio 1734) essere « più che vero quanto il suddetto Vico » aveva esposto « delle sue dotte opere date alla luce » ; essere egli « certamente uno de’ primi letterati d’ltalia, singolarissimo ornamento di questa regia Università, a cui colle sue dotte fatiche è stato di grande onore », ecc. ecc.; e conchiudeva che, sebbene in Napoli non esistesse la carica richiesta, « un tal impiego vi vorrebbe, e il detto Vico sarebbe certamente abilissimo a esercitarlo con tutto il maggior decoro e applauso ». E, dopo che, il 2 luglio 1735, il Montealegre gli comunicò da Palermo che il Nostro era stato accontentato e lo invitò a rendere solennemente nota la nomina a tutti i professori, « a fin que cadauno con estes ejemplares se ànime a promover las ciencias», il Galiani tenne a fare osservare (17 luglio) che la guisa più onorevole per informare il Vico della grazia elargitagli sarebbe stata comunicargliela, secondo poi fa fatto, «con dispaccio allo stesso Vico diretto», e nel quale gli si dicesse che, «in riguardo alla sua dottrina e alle fatiche da lui sofferte in istruire la gioventù per una lunga serie di anni », il re lo aveva trascelto suo storiografo, « con certa fiducia che dalla conosciuta sua abilità » il nuovo impiego sarebbe stato esercitato « con lode corrispondente all’altre erudite opere già date alla luce». Elogi affini sono ripetuti nella consulta del 6 gennaio 1741, nella quale il Galiani formolava la proposta, accettata dal re Carlo, di dare corso alla supplica del 29-30 decembre 1740 con la quale il filosofo chiedeva la propria giubilazione e il conferimento della sua cattedra al figlio Gennaro (v. anche sopra p. 73). Altri accenni alla dottrina del Vico sono inoltre così nella già citata consulta del 24 febbraio 1744 intorno