Bibliografia Vichiana I, стр. 242
236
ANTONELLI ■ DE LUZAK - WARBURTON - LÉONARD
dpi cattolici di’ Europa (s. 1. a., ma Roma, 1736), pubblicate anonime dall’allora monsignore, poi cardinale Nicola Antonelli {1697-1767) contro pretese e prepotenze absburgiche ai danni di quel ducato, si adopera e si cita alla pagina 16 il De rebus gestis Antonii Caraphaei per porre in rilievo analoghe prepotenze commesse colà dal Carafa nel 1691 in nome di casa d’Austria. 12. I. de Luzàn. Secondo una tradizione orale ancora viva in Ispagna a principio del corrente secolo e raccolta dal Menéndez y Pelayo, che la comunicò al Croce, senza, tuttavia, potergli additare alcun documento in appoggio, Ignazio de Luzàn da Saragozza (1702-54) sarebbe stato in Napoli discepolo del Vico. Certo è ch’egli compì parte dei suoi studi in Sicilia e che, addottoratosi nel 1727 nell’uno e nell’altro diritto presso l’Università di Catania, si trasferì nel 1729 nella città natale del Nostro, ove, tutto dedito a studi di filosofia e di erudizione, dimorò sino al 1733, anno in cui tornò nel paese natio. Anche, dunque, se non fu un discepolo nel senso scolastico della parola, sembra difficile non ascoltasse più volte dalla viva voce dell’ autore i principali precetti della Scienza nuova, che, a ogni modo, conobbe di sicuro nella redazione del 1730. E, invero, nel trattare Del héroe nel capitolo settimo del quarto libro della sua Poètica o reglas de la poesia en generai y sus principales especies (Zaragoza, 1737), e nel cominciare con 1’« indagar ante todas cosas la genuina y propia idea y significación de este nombre 4 héroe ’, y cual ha sido u debe ser su constitutivo», osservava che, «si damos crédito a las ingeniosas ideas y especulaciones del doctisimo Juan Bautista Vico, en el segundo libro de la celebre obra que escribió de los Principias de una nueva ciancia, los primeros héroes fueron hombres bizales, groseros», e via continuando nell’ esposizione della correlativa dottrina vichiana. 13. G. Warburton, M. A. Léonard. Dal 1737 al 1741 s’andò pubblicando a Londra, in più puntate, il quarto libro, consacrato all’antichità della civiltà egizia, di The divin legation of Moses del vescovo di Gloucester Guglielmo Warburton da Newark sul Treni (1698-1779). Di codesto quarto libro la sezione relativa ai geroglifici egizi, ossia la più originale e importante, venne vòlta in francese, e arricchita di molte addizioni e d’ un intero volume supplementare sulla scrittura cinese, dal parigino, nonché consigliere presso lo Chàtelet,