Bibliografia Vichiana I, стр. 245
WARBURTON - LÉONARD - PIGNONE DEL CARRETTO • DE BEAUFORT
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seconda Scienza nuova, indice dei nomi, sub « Warburton ». Per l'esemplare della Scienza nuova prima mandato al Newton cfr. Vico, Opp., V e Vili, indici dei nomi, sub «Newton». Per l’incetta di esemplari della Scienza nuova prima fatta dallo Zuccate, Opp., V, 63. Del Fisch cfr. anche l’introduzione alla citata traduzione inglese àe\V Autobiografia, p. 82 ; del Lomonaco, le Vile mentovate più oltre. 111, 127. 14. I. Pignone Del Carretto. Cronologia e cavalleria impongono di ricordare a questo punto una colta e gentile pastorella arcade napoletana, Belisa Larissea al secolo Isabella Pignone Del Carretto, maritata col suo congiunto Orazio de Dura duca d’Erce, per ciò che dice del Vico in un’assai graziosa lettera a Giuseppe Pasquale Cirillo del maggio 1738 circa. La lettera di Belisa, inserita nelle Opere del Vico (V, 271-72), è stata anche pubblicata a parte con un’ illustrazione da B. Croce nell’articolo Gli scrupoli di Belisa Larissea (Aneddoti di varia letteratura, 11, 125-31). Su lei cfr. inoltre Vico, Opp., V, VII e Vili, indici dei nomi, sub « Pignone Del Carretto ». 15. L. de Beaufort. Una questione analoga a quella accennata a proposito del Warburton (v. sopra p. 237) sorge anche nei riguardi di Luigi de Beaufort da Maestricht (?-1795). Vale a dire : conosceva egli, e sia pure di seconda mano, qualcuna almeno delle « discoverte » romanistiche del Vico, quando, intervenendo nella polemica tra il De Pouilly e l’abate Sallier (v. sopra p. 211) e sviluppando con ampiezza molto maggiore le argomentazioni del primo, compose la sua Dissertation sur Viricertitude des premiers siècles de Vhistoire romaine ? Dissertazione, si noti, molto più conosciuta dell’altra del De Pouilly, come quella che, pubblicata primamente a Utrecht nel 1739, e poi con aggiunte all’Aia nel 1750 e a Parigi nel 1767 (e ristampata a cura di A. Blot parimente a Parigi nel 1866), ebbe anche una versione italiana d’un anonimo, del quale è da suppore tanto più fosse un napoletano in quanto la versione stessa venne dedicata all’alto magistrato napoletano Stefano Patrizi (1715-97) e, col titolo « Dissertazione sull’ incertezza de’’ primi cinque secoli della storia romana, opera di Luigi di Beaufort, membro della Società Reale d'lnghilterra », fu nel 1786 pubblicata precisamente a Napoli, presso i fratelli Roland, in due volumetti di pagine xxxiii-224 e 287. Comunque, nello scorrere la prima parte dell’anzidetta dissertazione, ci s’imbatte nelle osservazioni : che oscura e favo-