Bibliografia Vichiana I

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SCHILLER - FERGUSON

armonica, dove quindi la totalità della sua natura si esprime perfettamente nella realtà, ciò che deve costituire il poeta è 1’ imitazione del reale più perfetta possibile » : laddove « nello stato di cultura, dove quell’armonica cooperazione di tutta la propria natura è solamente un’ idea, quello che deve fare il poeta è 1’ elevazione della realtà all’ ideale, o, ciò che torna lo stesso, la rappresentazione dell’ideale». Senonché l’indagine dovrebbe essere estesa a tutta l’estetica schilleriana (cfr. sopra p. 373), a cominciare dai frammenti che della non mai condotta a termine Kallias restano nella corrispondenza dell'autore col Korner. Lo scritto del Nicastro sta nel volumetto Itinerari critici (Milano, Hoepli, 1936), pp. 9-20. Del saggio dello Schiller s’è avuta una recente traduzione italiana di C. Baseggio (Milano, stabilimento tipografico « La periodica », s. a.). Sull’ estetica schilleriana cfr., per intanto, Croce, Estetica, indice dei nomi, sub « Schiller ».

V RICORSI DI IDEE VICHIANE IN INGHILTERRA E IN ISCOZIA

1. Ferguson. Se c’è stato libro a cui abbia arriso fortuna assai superiore agli scarsi meriti è stato An essay on thè history of civil society, che lo scozzese Adamo Ferguson (17241816) pubblicò primamente nel 1766. Al suo apparire, elogi entusiastici d'una coorte di studiosi e uomini politici, tra cui lo fiume, lord Shelburne, il conte di Chesterfield e il barone d’Holbach: senza dire che, vivo ancora l’autore, s’ebbero sette edizioni del testo inglese, il quale nel 1768 veniva vólto in tedesco e nel 1783 in francese. Che, quanto a materia, il Ferguson si facesse a trattare i principali argomenti svolti già nella Scienza nuova , balza agli occhi. Si pensi che nelle sei parti, in cui è ripartito VEssay, si discorre delle caratteristiche generali della natura umana, della storia delle primitive nazioni barbariche, del sorgere e svilupparsi del potere politico e delle arti, delle conseguenze derivanti dal progresso delle arti così civili come commerciali, della decadenza delle nazioni, della corruzione di esse e della schiavitù politica. Ma quanto diversi l’ispirazione e il metodo, se nel Ferguson si può parlare di metodo ! Comunque, assumendo intorno allo stato di natura posizione antitetica allo Hobbes e al Rousseau, egli viene a porsi altresì contro la Scienza nuova, della quale si può essere sicuri ignorasse l’esi-