Bibliografia Vichiana II
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DA PONTE - EVERETT - ANONIMI ■ FAKIÌAR - WRIGHT - GILES
americanizzato Lorenzo Da Ponte (1749-1837) e stampato sine loco in New York è segnata la Scienza nuova del Vico con la postilla ; « Si conobbe tardi quest’illustre napolitano com’uno de’ più sublimi filosofi della repubblica letteraria. Tutti i giornali di Londra ne parlano con entusiasmo». «Tutti», cioè, fin allora, che si sappia, un solo : la Foreign review nell’articolo anonimo citato sopra (p. 571-72). Ma al Da Ponte piaceva molto amplificare e talora inventare di sana pianta. Cfr. anche Da Ponte, Memorie, ediz. Gambarin e Nicolini (Bari, Laterza, 1918) 11, 107. 2. A. H. Everett e altri. Più che per questo annunzio del Da Ponte, della Scienza nuova si cominciò a parlare negli Stati Uniti a causa sia d’una certa diffusione avutasi anche colà dalla parafrasi del Michelet, sia, e forse ancora più, di ciò che dell’opera vichiana aveva detto il Cousin nelle lezioni Borboniche ricordate sopra (pp. 539-41) ; lezioni molto studiate nelle scuole americane attraverso una versione inglese procurata nel 1832 dal Linberg e un’altra pubblicata nel 1852 da 0. W. Wright. Pertanto, attingendo appunto al Michelet o al Cousin, richiamarono l’attenzione sul Nostro gli autori di alcuni articoli di riviste, tra i quali quelli di cui segue l’elenco : a) A. H. Everett, Progress and limits of social impovrement, nella North American review, XXXVIII (1884), pp. 502-38 (cfr. p. 513) ; b) Anonimo, State of historical Science in France, ne\V Eclectic magatine, I (1844), pp. 161-81 (cfr. pp. 163 sgg., nelle quali, per quanto concerne il Vico, si attinge all’articolo della Foreign review ); c) 0., Inductive theory of civilization. nell’ American review, VI (1847) pp. 381-98 (cfr. p. 390). d) C. C. S. Farrar, The Science of hislory, nella De Boiv’s review, V (1848) pp. 58-64, 127-34, 211-20, 346-57 (cfr. pp. 58 sgg., 133-34, 211-14) ; e) O. W. Wright, Primary lato of politicai developmenl in civil history, nella North American review, LXXXVIII (1859), pp. 387-429; /) Enrico Giles, The leading theories on thè philosophy of history, ibidem, XCV (1862), pp. 153-88 (cfr. pp. 167-70). 11 primo di codesti scritti, dovuto all’economista Alessandro Hill Everett da Boston (1792-1847), fratello del filologo e uomo politico Edoardo (1794-1865), si presenta addirittura quale recensione della seconda Scienza nuova nella ristampa di Milano, Silvestri, 1816 (v. sopra p. 54). Ma, in realtà, dell’opera non si discorre se non in una non troppo sapida nota a piè di pagina, il cui succo è che il Vico ha posto bensì, ma senza risolverlo in misura soddisfacente, il problema della ricerca dei principi generali che regolano il corso delle nazioni, le varie forme dei loro