L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509

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generale vincitore : onde Bartolomeo d’Alviano domandò in dono alla Signoria gli otto pezzi abbandonati dai Tedeschi, volendo tenerli per memoria con altri che già possedeva del Papa e di Francia, « et per colegio li fo scripto erano contenti». L* Alviano fece poi salve di gioia a Tricesimo, il 29 marzo, mentre marciava verso Gorizia ; a era bel veder e gran tremor ai nemici li udirono». Nella primavera dell’anno seguente il 3 maggio 1509 l’imperatore, giunto ad Innsbruck, affrettava la mobilitazione dell’ esercito, arruolando soldati ed armandoli nei due arsenali stabiliti in quella città. Molti Tirolesi si ingaggiarono e lo seguirono. I capitani delle alte e basse valli dell’Jnn e del Wipp ingiunsero a tutti i barocciaj e cavallari dei loro distretti di tenersi pronti al primo cenno, a trasportare aIF Adige, dietro giusta ricompensa, granaglie ed altre provvigioni, come strutto, pesce salato, e specialmente stoccofisso. Di buoi c manzi venivano fin dalla lontana Ungheria mandrie di 200 capi. Il 16 maggio arrivarono a 'Frento, base di operazione e luogo di adunata, artiglierie, munizioni e vettovaglie caricate sopra zattere « in l’Adexe di sopra » ( [ ). Da Lubiana si segnalavano nello stesso tempo altri preparativi di guerra «mali segnali». L’imperatore, valicato il Brennero, giungeva l’B giugno a Sterzing, poi a Trento il 12. Le sue truppe, in cattivo arnese, senza scarpe in piedi, scendendo per la Valsugana scorrevano fino a Feltre ; il 20 giugno tremila Tedeschi d’avanguardia con 14 bocche da fuoco occuparono Bussano. A principio di luglio Massimiliano in persona varcò i confini del territorio Veneto. Il 2 era alla Scala (Primolano) con gran pioggia e vento, e si sentiva sparar molte bombarde in segno di festa (-), Nelle marcio teneva quest’ordine: prima la fanteria, nel centro l’artiglieria coi carri dei viveri e i basagli, nel terzo scaglione la cavalleria. Divise l’esercito in tre oo ? o colonne : con la prima entrò il 4 luglio in Feltre, alloggiò nel Vescovato «et dicitur li bevete 14 bete di vin » ( :1 ). Proseguendo lasciò nella rocca di Belluno 40 bocche « qual in questi giorni il Re dei Romani mandoe a tuor di terra Todescha» e attraversato il colle di Fadalto scese il io luglio a Serravallc «con assai anelane » {*). La seconda colonna si inoltrò lungo la valle del Piave, ed assalì Castelnuovo di Qiier con tanta furia che, si disse, tiravano 14 colpi di bombarda all’ora. Il torte fu, senza tur.difesa, abbandonato da Andrea Arimondi che fuggi a Treviso, il 5 luglio « con grande sua vergogna» e gli Alemanni vi trascinaren dentro una grossissima boni-

(1) ....Tormenta.... per Alpes magna difficultate convehuntur : P. Hembi, Histori a' Vendite, Llb. IX; Venezia. 171 S, pag. 325. (2) Sanuto, Vili, 483. (3) Sanuto, Vili. 502. (4) Sanuto, Vili, 552.