L'elemento slavo nell'albanese della Calabria Citeriore
Nel 1680 succede altra immigrazione nei territori di Campobasso e di Foggia. Nel 1744 avviene una immigrazione nel territorio di Teramo, e nel 1774 un’ultima nel territorio di Brindisi. Tutte queste colonie di Albanesi a traverso i secoli subirono varie vicende : alcune si dispersero, come l’ultima nel territorio di Brindisi; altre furono assimilate, altre rimasero quasi intatte. Meno intaccate rimasero quelle della Calabria Citeriore e della Sicilia. E appunto nella Calabria Citeriore e nella Sicilia si contano le maggiori agglomerazioni albanesi d Italia. Il censimento del 1861 con criteri! del tutto errati, calcolava a 55,453 la popolazione veramente albanese in Italia. Il censimento del 1881 non ne teneva calcolo, e cosi neppure l'ultimo del 1901. Ma chiunque abbia visitate le singole località può cosi senza bisogno di censimenti, giudicando a occhio e croce, affermare che cinquantamila circa parlanti l’albanese oggidì dimorano soltanto nella Calabria Citeriore. Figurarsi poi il resto ! Il Morelli nel 1859 calcolava la popolazione albanese distribuita per le terre d'ltalia ascendere a 121,982 abitanti. Il Taiani nelle sue Storie Albanesi , Salerno 1887, calcolava la popolazione albanese d’ltalia nell’anno 1886 ascendere a 191,966 abitanti. Si può in ogni modo, facendo le più ampie riserve, stabilire che la popolazione che parla ancora l’albanese in Italia s’aggiri dai cento ai centoventimila abitanti (l). Di questi si devono contare oltre quarantamila rispettivamente nella Calabria Citeriore e nella Sicilia. In un equivoco è incorso quindi il Meyer-Liibke (2), che, forse fidandosi del censimento del 1861, diceva che in Italia oggidì l’albanese è parlato da solo cinquantamila abitanti.
(1) Cfr. notizia di O. Dito in « Almanacco del Bemporad per Vanno 1905 » (2) La colpa però non ò sua, ma dei suoi fonti.
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