Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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«tèrne, le M. Maggiore (1,394 m,), dont la inasse imposante domine, tonte la «péninsule. Le canai de 1’ Arsa forme lui-mème ime profonde découpure «où 1’ on trouve eneorc à un certaine distanee de la mer, ime bauteur «d’ etiti de 40 m.» 21 ) Ecco quel che ne dice il compianto Marinelli (che, se non lo sapesse il giornale a.-i., fu riconosciuto quale il più celebre geografo del nostro tempo) : «Fu una idea non molto felice... dare... il nome di Litorale avstro*illirico, od anche semplicemente di Litorale... alla regione che... versa si «le sue acque nell’Adriatico, ma non presenta carattere costiero, se non «per una parte limitata del suo territorio.» V. Giovanni Marinelli: Ti a Terra 11, 560, dove il giornale a.-i. troverà ricche indicazioni bibliografiche sulle nostre regioni, a complemento del Saggio del Combi. Cfr. ancora A. Silvestri, li’ Istria, Vicenza I9ol„sgg. e, fra i lavori slavi (oltre la ‘Croazia* del Klaici, specialmente S. Rotar: Slov. zemlje (Terre slov.), Lubiana, 1893-96, dove si descrive tutto il ‘Litorale a.-i.’, comprendendo dunque anche la parte italiana : il Friuli orientale (nel I voi.) e l’lstria storica con Trieste (Il voi.). 2a ) E il Pospichal. V. da ultimo : Matteo Calegari, ‘Le bore d. Regione Giulia’ ecc. in Atti d. s oc.it al. d. scienz e n at. XLII (1903). 83 ) M é in o i r e s VII ( Parigi, 1883) 414 sgg. E noto pure che lo stesso Ministro austriaco disse, molto bene, che anche Germania è ‘ein geographischer Begl ifT ; v. l’Epistolario col Prokesch-Osten II (Vienna, 1881) 343, dove il Mettermeli ripete la definizione analoga d'ltalia e se ne vanta. È lecitissimo dunque di ripetere e l’un a e l’altra anche agli A A.-IL, come è lecito p. e. di ripetere i versi, più o meno poetici, d’un impiegato austriaco (v. Marco Tamaro Le città e le cast. dell’lstr ia 11, 1693, pg. 370), che con molto entusiasmo cantava, verso la fine del see. XVIII, a Rovigno ; ‘ltalia, nel cui regno illustre ci pose il Ciel’...! Qui bisognerebbe mettere in prigione il del ! u ) Ecco qui un’ altra gustosissima trovata a.-i. : «Trieste fu soggetta «soltanto per brevissimo tempo a Venezia, come Vienna all'Ungheria sotto il re. Mattia Corvino. Nessuno dice però appartenere Vienna alla regione «ungarica.» Bella forza ! Se a Vienna si parlasse il magiaro (come a Trieste si parla il veneto), stai buono gingillone, che il Magyar-Orszàg, quel brutto diavolaccio che anche in questi giorni fa tanta paura, non risparmierebbe la tua Vienna per i tuoi begli occhi nerastro-giallognoli ! * r> ) Archivio glott. I 433 sgg., IV 340 sgg., X 450 sgg., XIV 330 sgg. Sul dalmatico basti il giudizio dello stesso Ascoli, nella rivista L a vita internazion. VI (1903) 66 sg. (che costisi avrà facilmente a mano, come anche la Rivista dal m. 11, 201 sgg.) ; vedi ancora, per il nostro veneto, Vidossici, Archeogr. t riest. XXIII 247 sgg., XXIV 5 sgg., 177 sgg. e per altre indicazioni bibliografiche sui nostri dialetti romanzi e stranieri la G-ramni, del Meyer-Lùbkc (citata nella nota 18). 2e ) Sull’etnografia giuliana prima della romanizzazione v. il lavoro fondamentale del Benussì, Archeogr. trie st. IX, 61 sgg. 27 ) Il nome Italia era dapprima limitato, coni’ è noto, a una piccola regione, non ancora ben definita, dell’ltalia meridionale (v. Cocchia, ‘II santo nome d’ltalia’ Nuova Anto), il Serie, Voi. 65, 1882, pg. 209) e poi si estese a poco a poco fino alle Alpi. Un’ iscrizione dell’ epoca repub-