Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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(Non ve Ile Góo g r. uni v, 111 216 ccc.) non limi Littoral ausbo-illyrique. Così lo Jirecek (nel lavoro citato qui avanti, nota -11) non si sogna mai di adoperare cotesto assurdo nomacelo, ne 1 suoi studi storici, e considera invece insieme ‘Venedig, Istrien, Hom, Apulien’ 11, 21, ‘lstrien nini Bari’, 26, -Istrien, Triest, Apulien 1 31, 37, 38 eoe. ece. Dunque et tu Brute JireCck, un settario irredentista e professore all’ Università di Vienna e Slavo di nazione !! sr> ) Anche il nome Trentino tanto perseguitato dalla stampa a.-u. e pur usato in lavori degli scienziati anche tedeschi (Mejer-Lilbke, Schnchardt ecc.) è ben antico: si veda lo studio pubblicato testé dal prof. E. De Toni nell 1 Ateneo veneto. 38 ) Quanto sieno ‘legali 1 cotesti nomi e cotesti confini, c in quanto rispondano alla posteriore costituzione si veda dagli studi del Benussi in Atti e Meni. isti*. IX, 260 sgg. e Bidermann, Die Bestaudtheile d. heutig. Konigr. Daini., in Stati t. Mo n at s ch r. XI, 8 e 9. Gli onor. Hortis e Bennati forse potranno occuparsi anche di questa faccenda! 37 ) Il delicato flagellatore dei Rois eu exil ebbe un 1 idea felicissima, assegnando il ‘Regno d 1 II li rio 1 a patria di S. M. il re Cristiano e delle altre maestà licenziate dal servizio. Da un lato occorreva, al criminanto Daudet, un paese pur che fosse ma vero, perchè quei principi veristi potessero correre le avventuro d 1 amore a Parigi nel Quartiere di San Germano e specialmente fuori del quartiere nobilesco. Ma dall’altro iato, egli doveva inventare un Regno, sceglierne uno niente affatto rem , perchè altrimenti la verità severa della storia, anzi della storia quasi contemporanea, gli avrebbe tolto la libertà nell’ azione, gii avrebbe intricato in mano i fili di quelle marionette. Ora qual Regno a questo mondo poteva egli trovare, che fosse meno vero, meno reale ne 1 suoi contini, più spropositato nella storia, nella geografia e nella etnografia, più arlecchinesco del Regno d' mirio? Eppure lo stesso romanziere doveva scamlolezzarsi di cotesti assurdi contini delle ITovinees illyriennes che gli avevano servito da modello. Egli nomina, fra le città d’ Illirin, molte città. d‘ oltr'Alpe e d’oltremare da Lubiana a Catturo) e senza alcuno scrupolo, ma non fa altrettanto delle città giuliane, sebbene anche I 1 Intendenza di Trieste fosse stata incorporata alle Provincie sul lodate e non mai abbastanza lodate, ‘Il n’est yucre de pays un monde doni tes I imites sai ni / traeées d' mie facon plus a h su rd e, plus contraire aux lois da yroupement naiarei et au:r affinités des peuples ’. Cosi sentenziava - a proposito del litorale idi ri e o-da 1 11 1 alo-e ro a toserbo-ftustro ecc. E lìsce Reclus, X o u v. (1 é o g r. n n i v e. r s. Ili, 217. :w ) La incorporazione della Liguria nella Cisalpina mostrerebbe piuttosto il contrario di quello che vuol dimostrare il giornale a.-i. Mostrerebbe che queste incorporazioni non dipendevano da mi capriccio, da ‘inesattezze’ geografiche, ma dalle affinità etniche: la Liguria perdeva il suo nome e acquistava quello delle Gallio, perchè i Liguri erano assorbiti dai Galli secondo il Pullè, ‘Profilo antro poi. dell Italia’ (A re h i v i o del Mantegazza, XXVIII, 1898, pg. 83 . Più tardi fece capolino di nuovo il nome Liguria e con strani confini p. e. in Paolo Diacono v. Cipolla Atti d. IL Istit. ve u. 1889-90 ]>g. 85 sgg.; v. nota 6) e fu poi sopraffatto per ragioni analoghe dal. nome Lornlxirdia, p. e. in Ottone da Erisinga (v. R. Accad. d. Lincei, Re lidie. 1901, pg. 351 sg.). —Noto, di passata, che all’epoca