L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509

25

IV. Ordinamento e trasporto dell artiglieria

Chi segua gli avvenimenti militari a principio del secolo XVI, incontra tratto tratto nelle memorie di quel tempo alcuni accenni che danno luce sull’ordinamento dell’artiglieria e sul modo come veniva condotta in campo. Il 9 marzo 1509 giunse a Milano con molti cavalli Paolo di Busseraile Signore de l' Espy, maestro dell’artiglieria francese in Lombardia, precorrendo il Re Luigi XII che veniva « a tagliar la coda a questi Veneziani ». Aveva reputazione di «homo da ben». Nel castello di Pavia si lavorava a furia artiglierie e palle di ferro. Sopra quaranta burchi, incatenati due a due, con travi e tavole sovraposte in modo da formar un palco, si caricavano da 25 a 30 bocche da fuoco e molto grosse (‘). Correva voce che l’esercito del Re di Francia già in marcia ne avrebbe 200 con due bombardieri per bocca e 6000 guastatori. La fama ingrandiva le cose: difatti il 21 aprile giunsero a Milano i guastatori «vestiti ad una livrea, sotto una bandiera»; ma non erano che 2000, e fra essi 500 facevano il mestiere del fabbro, del falegname o simili Questi guastatori, muniti di zappa e badile, venivano adoperati a far io spianate : precedevano cioè l’artiglieria in marcia spianando la strada nei passi difficili, colmando fossi e pantani, rinforzando o costruendo ponti; riattando in una parola le pessime strade in modo da rendere meno disagevole il transito a quei pesanti carriaggi. Se l’artiglieria si fermava per combattere, i pezzi venivano collocati in batteria a forza di braccia «a braze de guastadori ». I bonibarbieri « non avevano a far fazione alcuna » tranne caricare, puntare il pezzo loro assegnato e sparare. L’ ll maggio, al passaggio deli'Adda a Cassano, le bocche da fuoco francesi condotte in battaglia, non oltrepassavano il numero di 50 con 300 carri di munizioni ( 3 ). I Veneziani da parte loro fin dal principio di aprile avevano ordinato a requisizione dei cavalli. « Fatto comandamento a tutti li nostri subditi e contadini, e fino di nobeli, che presentino li soi cavalli ; e li seri sseno

0) Samjto, vili. 74. (2) Sanl-to, Vili, 120. (3) Sanuto, Vili, 75.