L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509

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grande» ('). A Bovolenta per le vie dell’Anguillara e di Monselice giungevano più facilmente le vettovaglie provenienti dal Ferrarese, e gìungevan pure le polveri da fuoco. Colà, sulla pianura deserta, Massimiliano, il 13, passò Fesercito in rivista : il giorno dopo riprese la strada di Padova all’ ultimo cimento ( : ),

V. Il Bombardamento

Le artiglierie d'assedio tanto a lungo aspettate « della cui tardanza fa maraviglia il mondo » erano finalmente arrivate. Muovevano da Trento la domenica 2 settembre, parte sopra zattere o chiatte galleggianti sull’Adige, parte su carri trascinati da cavalli o da buoi requisiti nei dintorni. Le operazioni del caricamento avevano richiesto due giorni di tempo ( :i ). Una delle più grosse, di proporzioni non mai vedute, chiamata Guati dir Goti pesava 130 centner (chilogr, 6500). Di un’altra che aveva nome c DÌe sch'óne Kaìhl, il più gigantesco mortajo che l’imperatore conduceva in campo, non è detto il peso con precisione; ma superava questa cifra ; ed era accompagnata da 100 palle di granito di Bressanone lavoratela scalpello. Seguivano altre quattro bombarde eguali a queste o press’a poco, delle quali non ci fu tramandato il nome, con altre palle di pietra provenienti da Neustift e da altri luoghi. Venivnn poi le artiglierie di minor grandezza : i falconi (Valconen) che pesavano chilogr, 650, gli obici e le colubrine (Haubitzen und Schlangen) di peso vario fra 250 e 100 chilogrammi. Con le artiglierie marciavano le polveri (ino centner 5000 chilogrammi) venute dalla polveriera di Bressanone. Un centinaio di carri pesantemente rotanti formavano il convoglio scortato da molti soldati a piedi ed a cavallo in rumorosa contusione. Nonostante le grida e le frustate dei carrettieri Tirolesi, e le bastonate distribuite cosi alle bestie stanche come ai contadini dei treno laceri ed affamati, la marcia si compiè lentamente faticosamente, in due settimane, in ragione di chilometri 12 circa al giorno, a passo di lumaca. La lunghissima colonna non giunse in vista di Padova se non la sera del sabato 15 settembre verso le 4 pomeridiane ; la quale lentezza va addebitata in parte alla strada cattiva ; sebbene nell’ ultimo tratto fra Vicenza

fi) G. F. RI'ZZACAHIni, op. . png. 9, (2) li Buzzicarmi descrive questa pomposa rivista, mi forse prese parie, c sema indicare il luogo, la pone ni 7 settembre. Ma è uno sbaglio : David Sclionherr più minutamente la descrive come avvenuta nel giorno e luogo indicati. (3) Dirigevano queste operazioni : Hans Caspar von Laubenberg Kelclhanptniann nel li rote il dott. Anton •de Morio. Christof vOn Thun e Johann Lncns, capo della provianda imperiale.