L'artiglieria all'assedio di Padova nel 1509

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con dotti archi: di maniera che, oltre l’artiglieria d’ogni sorta che li batte, hanno anche contro questa maledizione che con tanta forza sono saettati e si spietatamente, che n’ hanno molestia grandissima. Voi sapete che i fanti Tedeschi usano di andare, fuor che le prime file, tutti disarmati ed in strettissima schiera: quindi non vien tirato saetta in vano » ( L ), La tempesta di palle ricominciò il mattino del 19 e durò fino alla sera del 20 quando « sul dismontar del sole » gli Spaglinoli mossero valorosamente all’assalto. Sopra di loro «piovean saxi, dardi, foco ogniora » ( 2 ). Dopo due ore di combattimento si ritirarono. IL indomani sier Marco Antonio Con tanni scriveva da Chioggia « vien zo per la Brenta vecchia molti corpi morti». Ma il giorno dopo venti bocche molto grosse ripresero a fulminare con maggior furia la città mandando vampe di fuoco e nuvoli neri di fumo. Il 22 settembre si spararono 400 colpi; più di 300 colpi il 23. Ciò nonostante P imperatore, poco fidando nell’ esito dell’ impresa, volle ritentare la prova già pochi giorni prima fallita; e fece tirare coll’arco appesa al dardo un’ altra lettera dentro Padova, che cominciava : «In questa

L’assedio di Padova dal Poema dì Nicolò degli Agostini

(r) L. Da Porto, op. ck., lett. 33, {2) La obsidione di Padua, canto VI, p. 74. otE. 14. Il foco che coi dardi e coi sassi pioveva sugli assalitori si vede rappresentato nella vignetta qui sopra. 1 difensori dall’alto delle mura gettano a mano pignatte di fuoco ossia vasi di terra cotta o disseccati al sole ripieni di materie ardenti a gran damma (vaso igne piena), le quali si versano dad’ampia bocca 0 si spandono quando il vaso cadendo va in frantumi. Dì queste pignatte c delle materie i infiammabili. onde si riempivano, informa A. Angelu'CCl (op. cit., pagg. 272, 297, 299). NicOtò ueglf Agostini nc fa cenno nei versi seguenti : chi chiama Impeto chi san Marco grida, si che par che la terra si divida. Forconi, pulì, lancio lunghe c legni al gran bastion si vedono appoggiare ; e chi con fochi d’artifici pregni sopra nemici a più poter gettare ; e molti cavalier d’ogni onor degni 1’ un sopra I' altro dal bastion cascare ; uè vi potrei con mille lingue dire quanti quel giorno fur visti morire. (Foglio 30}.